Comitato Consultivo Misto-CCM ASL Lecce
Il Comitato Consultivo Misto (CCM) della ASL di Lecce, di cui è presidente Rita Tarantino, svolge un importante ruolo di “cerniera” a tutela delle esigenze dei cittadini-utenti, ma è anche luogo di proposta e di confronto in materia di strategie e di strumenti per il rispetto dei diritti delle persone assistite e per il miglioramento continuo dei servizi e della qualità offerta. Tra i compiti del Comitato rientra anche quello di valutare la funzionalità e la rispondenza dei servizi sanitari alle finalità del Servizio Sanitario regionale ed agli obiettivi dei Piani Sanitari Regionali.
Funzioni che, in concreto, permettono alla rappresentanza delle associazioni – accanto alla componente degli operatori ASL – di contribuire alla programmazione aziendale, monitorare e verificare periodicamente tempi e modalità d’erogazione dei servizi, oltre che la loro qualità, valutare l’accessibilità, le criticità, l’umanizzazione dei servizi ai fini della misurazione del grado di soddisfazione dell’utenza. Non ultime, la possibilità di presentare proposte e progetti per promuovere la partecipazione e l’informazione sui diritti degli assistiti e sui servizi, così come la competenza nella valutazione complessiva dell’organizzazione sanitaria e socio-sanitaria.
Il Comitato Consultivo Misto è dunque un interlocutore privilegiato, da un lato dell’azienda sanitaria, dall’altro dell’universo degli utenti. E questo grazie alla presenza numerosa e attenta di 21 associazioni accreditate: “Avo” Lecce, “Sos per la vita onlus”, “Auser” di Lecce e provincia, “Avulss”, “Aism”, “Admo”, ”Cds”, “Arthai”, “Angela Serra”, “Ads”, “Cuore e mani aperte verso chi soffre”, “Apmar onlus”, “Agop – per un sorriso in più”, “Unicel”, “Anfaa”, “Aeeos onlus”, “Iole Bissanti”, “Sos Linfedema onlus”, “Assa Anteas Servizi”, “La Cicogna onlus”, “Tria Corda” e “La Chiave d’Argento”.
Gruppo di lavoro Senologia ASL Lecce
Il gruppo di lavoro della Senologia della ASL Lecce nel corso della sua attività è riuscito a rimettere ordine alla senologia e ad azzerare le liste d’attesa. E’ il frutto della felice sintesi del dialogo instaurato tra esperti, pazienti e associazionismo e tradotto nel progetto “Io Sono”.
Nella ASL Lecce, infatti, bastano uno-due giorni per poter eseguire un esame mammografico generale e ogni donna, si tratti di prima visita, controllo, follow up o altro, ha a disposizione un percorso individuale, disegnato attorno alle sue necessità. Un sistema, cioè, in grado di assicurare alla paziente una diagnosi affidabile e definitiva in tempo reale, senza costringerla ad angosciosi pellegrinaggi e consulti molteplici, evitando il rischio di incongruenze e ritardi diagnostico-terapeutici, oltre che inutili lungaggini e prestazioni improprie.
Le agende di prenotazione dedicate (ve ne sono otto per altrettante prestazioni) sono il punto culminante della ristrutturazione del servizio, basata sull’analisi del funzionamento di ogni singolo meccanismo, sulla fattiva collaborazione con associazioni e volontari e distinta in tre fasi orientate non soltanto verso il prevenire e contrastare la malattia, in questo caso il tumore alla mammella, ma calibrate anche per ottimizzare tutta l’organizzazione correlata, dalle strutture di diagnosi e cura a quelle di prevenzione e riabilitazione.
Un lavoro di “riordino” e potenziamento che nel 2017 ha prodotto risultati tangibili: 30.068 prestazioni erogate da strutture pubbliche e 11.918 da strutture private, per un totale di 41.986. Anche questo un effetto positivo del nuovo sistema, capace di coinvolgere ed integrare la sanità privata e di metterla al servizio dei cittadini.
Numeri importanti per la senologia istituzionale (per le donne fuori screening) ma anche per la “seconda gamba” del sistema: lo screening mammografico, riorganizzato e potenziato nell’ultimo biennio. La chiamata per le donne in età da screening, tra i 50 e i 69 anni, arriva tramite una lettera inviata dalla ASL di Lecce. Nel 2017 sono state contattate per svolgere lo screening 25.978 donne in tutto il Salento, con un’adesione pari al 75,4 per cento (19.604): la migliore performance in Puglia (54% il dato medio) e tra le migliori in Italia, secondo il Rapporto Bersagli 2017 di Agenas. Evidente l’incremento rispetto al 2016, quando aveva risposto positivamente il 59,1 per cento (13.998 adesioni su 23.658 chiamate). Ed è un trend in crescita confermato anche nel 2018: 21.806 donne (80,2 %) – sulle 27.177 invitate, il 47,6 % della popolazione target su base annua – hanno risposto sì alla campagna di prevenzione. Effetto evidente dell’aumento dei centri che effettuano lo screening (Gagliano del Capo, Casarano, Gallipoli, Poggiardo, Maglie-Galatina, Nardò, Copertino, Martano, Lecce e Campi Salentina) e dell’incremento delle mammografie per ogni seduta, passate da 15 a 25. Inoltre, ogni mercoledì, nel Distretto di Lecce, una seduta è riservata esclusivamente alle donne mai chiamate.
Fondamentale è stato il potenziamento degli strumenti informativi, dal Portale della Salute al Punto Rosa, un nuovo servizio dedicato all’interno della Cittadella della Salute di Lecce, che assicura alle utenti un dialogo fisico e non solo telefonico: qui ogni dubbio o richiesta trova una risposta, un consiglio, un’indicazione.
Parallelamente si è investito fortemente sulle tecnologie, collegando in rete i vari centri, potenziando gli ecografi già in uso e acquistando nove mammografi 3D di ultima generazione, strumenti e risorse schierati dalla ASL in ogni struttura dal centro alla periferia, dal Polo Oncologico ai dieci Distretti Socio Sanitari.
Tutto ciò trova il suo culmine nella terza fase: il percorso di cura vero e proprio. La donna positiva viene affidata alla Breast Unit dove un’équipe multidisciplinare esamina il caso e decide il percorso di cura più adeguato da avviare. Sul versante della riabilitazione, infine, opera il servizio di linfodrenaggio per il trattamento del linfedema secondario.
Così ogni donna del Salento, di qualsiasi età e condizione, può dirsi realmente parte ma soprattutto protagonista del programma di prevenzione e diagnosi precoce del tumore alla mammella della ASL Lecce.